disturbi alimentari

giovedì, dicembre 15, 2005

Anoressia Bulimia Obesità


PROGRESS
Gruppo Interdisciplinare per il Trattamentodei Disturbi del Comportamento Alimentare
Via Fusco n. 36 Catania
telefono
cell. 3476132456
cell. 3495800231
équipe Progress
terapeuti
: Dr. ssa L. Dimora (medico endocrinologo), Dr. ssa M.R. Finocchiaro (psicoterapeuta), Dr.ssa C. Latina (Dietista),
Dr.ssa A.L. Saggio (psicoterapeuta).
Un approccio ai DCA: il centro PROGRESS di Catania
Chi siamo: struttura privata attiva a Catania dal 1998 in cui opera un’équipe interdisciplinare composta da: 2 medici (endocrinologo, psichiatra), 2 psicoterapeuti, 1 dietista, tutti professionisti che, consapevoli del ‘vuoto’ esistente nelle nostra regione riguardo al trattamento dei DCA, hanno innanzitutto, voluto acquisire una formazione di base presso centri che fossero all’avanguardia nel proporre i modelli di intervento più efficaci; hanno quindi cominciato a costruire la ‘relazione’ all’interno dell’équipe, con la collaborazione di un supervisore esterno, imparando tutti a comunicare con un linguaggio che fosse compreso da ognuno e, soprattutto, ad utilizzare le stesse modalità di approccio col paziente.
Dove siamo: a Catania in via Francesco Fusco, 36
Cosa offriamo : a) consulenza diagnostica b)intervento terapeutico interdisciplinare c)intervento psicoeducazionale c)progetti di prevenzione e formazione
Come interveniamo- Le nostre ‘parole-chiave’: Interdisciplinarietà poiché i DCA presentano un’eziologia multifattoriale si rende necessario un approccio articolato da parte di più figure professionali le quali, pur mantenendo la specificità dei loro interventi, prendono in carico il caso e con un lavoro d’équipe definiscono insieme obbiettivi e programmi. Da non confondere con la ‘multidisciplinarietà’ in cui è il paziente a doversi districare tra gli approcci, spesso in contrasto tra loro, utilizzati dai singoli professionisti- Non prescrittività L’approccio ‘non prescrittivo’ si differenzia notevolmente dal modello ‘medico’ comunemente più diffuso ed è di gran lunga il più efficace nel trattamento dei DCA che richiede una collaborazione attiva e consapevole del paziente in tutte le fasi della terapia.
Nella nostra équipe gli operatori con una formazione ‘medica’ hanno messo in discussione le loro ‘vecchie’ modalità abbandonando la ‘sicurezza’ della prescrizione e considerando il paziente come persona capace di elaborare le informazioni e di collaborare con ‘l’esperto’ per trovare la soluzione più adatta al suo caso
- Empowerment è il mezzo utilizzato per raggiungere l’obbiettivo della guarigione e consiste nel mettere il paziente in grado di utilizzare le sue risorse per gestire costruttivamente la propria vita, rispettando i suoi tempi e il suo stile.
Al paziente vengono fornite informazioni sull’alimentazione, sulle diete, sull’uso dei farmaci, sulle cause psicologiche dei disturbi alimentari, in modo che egli diventi un collaboratore consapevole e responsabile nel processo terapeutico
- Motivazione Il paziente con un DCA ha, tra le sue peculiarità, la sfiducia in sé e nelle sue possibilità di riuscita, l’ambivalenza verso la malattia, dalla quale ottiene comunque dei vantaggi, l’incapacità di progettare. Quando questo paziente si presenta a noi di solito non ha nessuna volontà di intraprendere un cammino verso la guarigione, anche se spesso, a parole, afferma di voler uscire da una situazione penosa e invalidante. Prima di iniziare la terapia vera e propria è necessario, quindi, riuscire a coinvolgerlo facendo in modo che egli veda la guarigione come una meta necessaria ed alla sua portata e decida di investire delle risorse per raggiungerla, accettando e superando quell’ambivalenza che lo fa oscillare tra la paura del cambiamento e il desiderio di por fine al disagio della malattia.
Il percorso motivazionale diventa quindi una parte indispensabile della terapia, premessa fondamentale per l’accettazione dell’idea del cambiamento.
– Riabilitazione psiconutrizionale Le ricerche più attuali hanno evidenziato che la terapia d’elezione per questi disturbi risulta essere ‘psiconutrizionale’ che comprende sia la riabilitazione nutrizionale che la terapia psicologica, considerati quindi trattamenti inseparabili; la ricerca ha anche evidenziato come, nella maggior parte dei casi, solo il trattamento farmacologico sia quasi del tutto inefficace.
Quindi il ‘lavoro sul sintomo’ diventa importante ed efficace, lo si compie insieme al dietista il quale non ricorre alla prescrizione di una dieta ma, utilizzando delle tecniche di automonitoraggio, abitua il paziente ad ascoltare i segnali ‘sotto la pelle’ che regolano i suoi rapporti con il cibo, concordando con lui di volta in volta gli obbiettivi da raggiungere.